Non c’era ancora molta tecnologia digitale, incominciai a registrare su un registratore a cassetta a quattro tracce… poi passai con gli anni a un pentium 166 con il programma audio SAW PRO, uno sballo… ricordo che ai miei tempi internet non era ancora diffuso, non si trovavano tablature e per imparare brani e assoli apportai al mio giradischi una modifica che riduceva uteriolmente la velocità.
Di conseguenza scordavo la chitarra alla tonalità del disco e ci suonavo su.
Ricordo che usci’ in commercio un’apparecchio della Akai che si chiamava audio trainer o qualcosa di simile, riusciva a rallentare per pochi secondi un file audio senza alterarne la tonalità, ma non c’erano i soldi per acquistarlo….
Si acquistava in edicola Guitar Club, per cercare di capire cosa accadeva nel mondo musicale, i primi metodi per chitarra Heavy Metal pubblicati con libro e cassetta audio da Troy Stetina, ovviamennte e rigorosamente in inglese, fatti tradurre la sera al bar dal mio amico Maurizio.
In edicola si andava a caccia di qualsiasi elemento per acquisire informazioni e nozioni musicali, uscivano i corsi della Ricordi come: Mario Gangi e Franco Cerri, 6 corde facili, fascicoli e cassette… li ho tutti!
Insomma ragazzi è stata dura… oggi è tutto facile prima ti rimaneva il dubbio se avevi “azzeccato” la nota giusta ascoltandola dal vinile, oggi vai su internet e ti scarichi la tab.
Ricordo le ore intere passate davanti a un fraseggio di pochi secondi.
Una volta facevo a casa l’assolo di “Farfallina” di Luca Carboni, le puntine dei giradischi le bruciavo… mica c’era il loop della sezione audio???!!!! Ricordo ancora che ripetevo di continuo la frase del disco “ho bisogno di affetto” e poi il piccolo fraseggio di chitarra, ad un tratto mia madre entrò in camera dicendo: “ci hai rotto il cazzo tu e il bisogno di affetto!!!”.